A cura di Francesco Sottomano e Lia De Pra Cavalleri.
La prima importante mostra alla quale Erma Zago partecipa è l’Esposizione Nazionale Artistica promossa, nell’ambito dell’Esposizione dedicata all’Industria e all’Agricoltura, dalla Società di Belle Arti di Verona. Forse insieme ad altri lavori, presenta un dipinto ad olio su balsa: una casa di campagna all’alba con una figura femminile di scorcio in primo piano.
Alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente per la mostra di Primavera presenta ben sette opere: Studio dal vero, Ore quiete, Giornata piovosa, Impressioni dal vero, Tempo vario, Luoghi tranquilli.
Alla Mostra Nazionale di Belle Arti organizzata per l’inaugurazione del nuovo valico del Sempione presenta i dipinti: Maggio, Ottobre, Nubi primaverili.
Tre le opere con cui interviene all’Esposizione di Primavera della Società di Belle Arti della Permanente: Tristezza, Impressioni, Studio (disegno a matita).
Partecipa all’annuale “Esposizione Intima” della Famiglia Artistica Milanese con il dipinto Impressioni.
All’annuale Esposizione di primavera della Permanente presenta: Sorrisi d’inverno e Campagna d’inverno.
È presente all’annuale Esposizione della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente. Nel gennaio era intervenuto anche alla “Mostra di pitture a pastello, acqueforti e monotipi” promossa dalla medesima istituzione.
Viene chiamato alle armi come riservista. Nel dicembre è tuttavia ancora tra i partecipanti all’Esposizione Annuale della Permanente.
Espone alcuni lavori nella Sala speciale dedicata al tema “Impressioni di guerra” allestita dalla Mostra promossa dalla Permanente.
Nello stesso anno, è invitato all’Esposizione Nazionale di Belle Arti indetta dalla Regia Accademia di Brera ancora alla Permanente, dove espone il dipinto Giardini pubblici (Impressioni).
Partecipa all’Esposizione di Disegni di Artisti Italiani organizzata dalla Famiglia Artistica e offerti alla Croce Rossa Italiana a scopo benefico.
È tra gli artisti presenti all’Esposizione Cispadana di Belle Arti degli artisti soldati e congedati ideata dallo scultore Girelli e patrocinata dalla locale Associazione Combattenti, ospitata nel Palazzo della Gran Guardia. Va segnalato che, a rappresentare gli artisti piemontesi, nell’occasione sono pittori del calibro di Felice Casorati, Cesare Maggi, Agostino Bosia, Domenico Valinotti.
Prende parte all’Esposizione Nazionale di Belle Arti indetta nell’autunno dalla R. Accademia di Brera e Società per le Belle Arti di Milano con due opere: Via Verziere a Milano e Sera d’estate.
In primavera viene invitato all’Esposizione Nazionale d’Arte indetta dalla R. Accademia di Brera e Società per le Belle Arti. Esposizione in cui per la prima volta, nel rinnovato Palazzo della Permanente, le due Istituzioni d’Arte, l’Accademia e la Società per le Belle Arti, si uniscono in una esposizione sola che riunifica contemporaneamente anche le loro due esposizioni storiche: la Biennale e la Primaverile. Tra il dicembre del ’22 e il gennaio del ’23 è presente con l’olio Macchiette alla XLIX “Mostra Intima” organizzata dalla Famiglia Artistica.
Il dipinto ad olio che Zago propone all’Esposizione Nazionale d’Arte della Regia Accademia di Brera e Società per le Belle Arti, intitolato La vasca dei Giardini Pubblici di Milano (1922), viene acquistato da Sua Maestà il Re d’Italia, Vittorio Emanuele III (quei giorni ospite della Città di Milano), per arricchire le raccolte d’arte del Quirinale, nella sezione dedicata alla pittura del Novecento.
Accademia di Brera: nel mese di marzo Erma viene eletto dal Consiglio Accademico Socio Onorario della Regia Accademia. Tale nomina comporta il Diploma e l’autorizzazione all’insegnamento nella medesima Accademia.
All’annuale mostra d’inverno della Permanente, invia i dipinti Quiete e Cortile rustico.
In giugno prende parte alla 1° Mostra dell’allora costituita Camerata degli Artisti Combattenti, allestita nella storica Galleria Pesaro.
Tra ottobre e dicembre partecipa all’Esposizione Nazionale d’Arte dell’Accademia di Brera e Società per le Belle Arti. Nell’occasione propone l’olio La cava e, nella sezione del “Bianco e Nero”, il disegno Figura muliebre – Studio.
Tra dicembre e gennaio, alla 52° “Esposizione Intima” della Famiglia Artistica Milanese, nelle sale dell’Ex Palazzo Edison, sono accolti tre suoi olii: Balie e bambini, Sorrisi d’inverno, Novembre.
In gennaio è tra i pittori che hanno dato la propria adesione alla 53° “Mostra Intima” organizzata nella “Galleria dell’Arte”, dove presenta i dipinti: Bagni popolari e Lungo spiaggia a Genova.
Nell’aprile partecipa alla XXX Esposizione Nazionale d’Arte indetta in maggio dalla Società di Belle Arti.
Sempre in aprile interviene alla II Esposizione promossa dalla Camerata degli Artisti Combattenti (che frequenta assiduamente come Socio) allestita al Palazzo della Permanente, partecipandovi con quattro lavori: Ponte sul Naviglio, La vasca dei giardini pubblici a Milano, Il balio e il disegno intitolato Malinconia, riprodotto sul periodico “La Cultura Moderna” del mese di giugno, dal critico Rio di Valverde che recensisce la mostra che lo presenta come:
“opera delicatissima e di rapida comunicazione del sentimento espresso”
In settembre è nella Città lariana per la ricorrenza del 1° Centenario della morte di Alessandro Volta, celebrato con una Mostra Nazionale d’Arte Moderna, allestita in autunno nell’Istituto Carducci, dove presenta le opere: Il ruscello, Balie al giardino pubblico, Il mattino.
Non manca di intervenire all’Esposizione Nazionale d’Arte della R. Accademia Braidense e Società per le Belle Arti.
Aderisce alla Terza Esposizione Sociale promossa dalla Camerata degli Artisti Combattenti d’Italia presso la Galleria Bardi di Milano, con i dipinti: Quiete e Porta Genova.
È degli anni ‘20 l’ideazione di un importante premio di pittura all’aperto organizzato sulle sponde del leonardesco Naviglio Grande, che si tiene il 1° Maggio di ogni anno e al quale Erma non ha mai mancato di partecipare con opere sempre di grande qualità pittorica.
Nella consapevolezza del valore artistico e sociale di queste mostre en plain aire, varie istituzioni cittadine, tra cui La Famiglia Artistica Milanese, La Famiglia Meneghina, la Permanente, i Cultori dell’Architettura, l’Accademia di Brera e La Società Patriottica, decidono di collaborare all’organizzazione di una grande Mostra del Naviglio, da tenersi, nei mesi di maggio e giugno alla Permanente e con l’occasione di dare l’addio al vecchio canale della Martesana di cui era stata decisa la copertura. Zago propone l’opera Naviglio grande e due dipinti dal medesimo titolo Lavandaie.
Nel mese di maggio viene allestita alla Galleria Lurati la “Vendita all’asta della Raccolta E. Luvisi”. Tra i 170 lotti della prestigiosa Collezione, che comprende opere dei più grandi artisti, figura l’olio Lungo il Naviglio del Nostro.
Partecipa alla Quinta Esposizione Sociale della Camerata degli Artisti Combattenti d’Italia, che si tiene alla Permanente tra gennaio e febbraio, rappresentato da numerosi lavori: Conversazione, Latteria dei Giardini Pubblici, Ombre estive, Macchiette, Figura muliebre (pastello) e da una serie di disegni dal titolo Macchiette di camerati. Su “ Il Giornale dell’Arte”, N.J. Alexandrescu commenta:
“Erma Zago, il pittore Dei Giardini Pubblici, … ci dà buona prova del suo senso coloristico”.
In Maggio prende parte alla mostra collettiva allestita nel Salone de “Il Giornale dell’ Arte” di nove pittori tra i quali Dante Bertini, Antonio Calderara, Antonio Pasinetti, Raoul Viviani, recensita da Mario Gastaldi su “Il Giornale dell’Arte” con parole di elogio per Zago e la citazione del grande dipinto La cava:
“…s’impone anche in questa mostra per la sua personale maniera che riesce tanto nel quadro grande quanto nelle piccole impressioni…”.
Invitato alla 1° Esposizione d’Arte del Sindacato Fascista Belle Arti della Provincia di Verona, che si tiene in primavera al Palazzo della Gran Guardia, presenta i dipinti: Ombre estive, Balie e bambini, Conversazione e Primavera, suscitando nuovamente il commento entusiastico di Gastaldi che gli dedica un’intera pagina de “Il Giornale dell’Arte:
“…c’è tanta freschezza di colori e una padronanza della composizione, che rivelano l’intensa commozione a cui questo artista soggiace dinanzi alla natura…”.
Mario Gastaldi su “Il Giornale dell’Arte” ribadisce il suo entusiasmo per Zago:
”Ricco di armonia, solido nella concezione, le figure animate da un sottile soffio vitale che le rende tanto vicine al nostro spirito. Erma Zago si colloca tra i nostri migliori pittori, con questi ultimi lavori.”
A partire dal ’32 si riscontra il venir meno della partecipazione alle manifestazioni artistiche milanesi, forse anche a causa dei mutamenti imposti nella programmazione delle mostre dal nuovo corso politico, in conseguenza dei quali le esposizioni annuali del Sindacato Interprovinciale Fascista – alle quali si mantiene assente – finiscono col fagocitare anche la tradizionale Biennale di Brera, interrompendone la sequenza
Nel mese di dicembre è presente alla Mostra Autunnale della Permanente, presentando Roma e Viale a Villa Borghese.
In marzo partecipa alla mostra collettiva nella sede del Gruppo Cesare Battisti. Nel maggio propone la sua prima mostra personale alla Bottega d’Arte Salvetti, dove presenta un centinaio di tele tra grandi e piccole. La mostra riceve attenzione e numerose recensioni, per lo più positive. Su “Il Popolo d’Italia” Luigi Venturini scrive:
“Il pittore è notissimo e non ha bisogno di presentazioni. Diciamo che qui ha molte bellissime fatture che vanno dal ’32 al ’37 e che danno soddisfazione a mirarle e fanno passare un po’ le malinconie delle discussioni sulle tendenze d’arte e le scuole vecchie e nuove. Quando il bello c’è, basta e siamo contenti!.”
Per il quotidiano “La Sera” Dino Bonardi ricorda le molte partecipazioni di Zago alle collettive delle Istituzioni artistiche milanesi e sottolinea, da critico raffinato, il costante progresso dell’artista verso forme pittoricamente più aperte e libere e
“la sua sensibilità alle grandi lezioni della modernità, da cui ha saputo derivare gli aspetti autorevoli della sua più recente pittura, con quelle coloriture fonde e raccolte che spiccano per una svelta freschezza…”.
Anche Il “Corriere della Sera” , con Vincenzo Bucci, si occupa della mostra alla Salvetti:
“Le ultime opere dell’artista si dividono in tre gruppi: Venezia con la vita nelle sue calli, rii e campielli; Milano con le liete scene di bimbi e balie nei Giardini pubblici; Roma, di cui cerca gli aspetti più antichi e solenni che risolve in una compostezza quasi classica”.
Recensione che il critico chiude con una significativa indicazione sull’evolversi dello stile pittorico di Zago, tra i primi a rilevarlo:
“Spesso si notano tendenze meno impressionistiche, fondate piuttosto sulla linea e sulla forma che sulla luce e sul colore”.
Un’ultima recensione, ripresa questa volta dal “Perseo” – Quindicinale di vita italiana diretto da A. F. Della Porta – curata da Guido Marangoni, si sofferma sulla piacevolezza con cui Zago coglie:
“in quadretti rapidi, sereni, succosi le caratteristiche urbane e gli aspetti pittoreschi di varie città italiane”.
È significativo che, in questo stesso anno, la Galleria d’Arte Moderna di Milano acquisti dall’artista l’olio su tela L’arco di Giano (1936).
Verso fine anno è presente con i dipinti Il fosso e Paesaggio alla Mostra Sociale d’Autunno della Permanente.
Partecipa con opere di ispirazione veneziana – San Marco, Venezia, Piroscafo alle zattere – alla Mostra Sociale di primavera della Permanente. Alla Mostra d’autunno presenta il dipinto Giardini Pubblici a Milano (variazione di uno dei temi più amati da pubblico e collezionisti).
Continuano le presenze alle Mostre Sociali della Permanente. Alla Mostra Autunnale presenta dipinti frutto dei viaggi a Roma: Sul greto del Tevere – Roma, Colosseo, Porta d’osteria in Trastevere.
Da maggio a giugno, alla Permanente viene organizzata quella che è insieme la Mostra Sociale e la II° Provinciale del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti. Di Zago vi figurano le opere: Spiaggia a Santa Margherita Ligure e Strada per Portofino.
Nonostante l’atmosfera pesante di quegli anni di piombo, in Erma non viene certo meno la volontà di continuare a dipingere, come dimostra l’autorizzazione rilasciatagli dal Comune a ritrarre alcune zone della città pur in tempi di guerra: “In riferimento alla domanda presentata a questo Comando di Difesa Territoriale siete autorizzato a ritrarre le seguenti zone di Milano: Porta ticinese, Porta Vittoria, Porta Romana, Porta Venezia. Il sopraccitato permesso è valevole fino al 30 Ottobre 1941. XIX°. Firmato Il Generale Di Divisione Comandante E. Broglia.”
In aprile, la Galleria Ronzini di Via Brera 4, organizza un’importante Mostra di Bozzetti, invitando anche Zago. Erma, da sempre ottimo disegnatore, è tra i partecipanti. Sarà la sua ultima presenza a un’esposizione d’arte.
I problemi di salute di Zago e figlia sono purtroppo insanabili. Il 19 luglio muore Ornella.
Le ultime annotazioni del pittore sul piccolo Registro sopra citato sono di maggio.
Il 21 settembre, a 62 anni, Erma Zago muore per un male incurabile. La sua salma viene tumulata il 23 settembre nel Cimitero Maggiore di Milano, Campo 13, Giardino 147.
Nel 1922 aveva scritto a Dall’Oca Bianca:
“Per me posso dire che l’arte è veramente la luce ideale che illumina la mia luce interiore e che mi fa gioconda l’esistenza”.
La prima mostra postuma gli è dedicata dalla Galleria Gussoni di Via Manzoni 41, dal 7 al 17 gennaio. Mario Lepore, critico d’arte del “Corriere d’Informazione” commenta:
”Zago, allievo di Dall’Oca Bianca, fu buon figlio del suo tempo, ebbe doti di colorista, sincerità d’accenti, capacità tecnica”.
Anche Raffaele De Grada , che si sofferma sulla mostra nella rubrica radiofonica “Arti Plastiche e Figurative”, pur trovando in mostra alcune opere “che non giovano alla fama di Zago”, riconosce a Erma d’essere
“ottimo pittore nell’eliminare l’inutile cincischiamento di tanta pittura veneta dell’Ottocento. Un pittore che merita d’essere considerato e valutato con attenzione”.
Dall’11 al 20 giugno, al Palazzo dell’Amministrazione Provinciale, viene proposta una Mostra Antologica del Pittore patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia. Quasi sessanta sono le opere esposte, per lo più di piccolo formato, “quadretti” come il pittore stesso li definiva amando dipingerli e riproporli lungo tutti i suoi quarant’anni di attività. L’esposizione viene recensita sul periodico “La Nuova Provincia” dal Prof. Aldo Gamba, che evidenzia tra l’altro come la mostra “sia l’occasione per accostarsi a quell’interessante periodo che va sotto il nome di post-impressionismo, evidente in particolare nelle opere dedicate dall’artista ai giardini pubblici di Milano e agli innumerevoli scorci di Venezia”.
Nel giugno, la Galleria D’Arte La Finestrella di Via Alfieri 19, gli dedica una mostra antologica ordinata da Franco Fabiano, comprendente trenta opere. La presentazione in catalogo è di Laura Bosia, che tra l’altro scrive:
“È l’artista che guarda con attenzione leggera un’umanità indaffarata, brulicante, tenera e chiassosa, e ce la racconta in punta di pennello”.
Tra le opere, oltre i temi più ricorrenti e conosciuti figurano anche esempi di quella ritrattistica che Zago coltivò negli anni con grande cura. Insieme all’Autoritratto sono proposti una serie di soggetti familiari: Ritratto di Giovane Donna, Ornella, Ritratto della moglie Teresa, Ritratto di Franco (pastello).
“Erma Zago sapeva raccontare, con riflessiva attenzione, emozioni singole e affetti, indugiando con risultati felici anche nell’analisi di un volto, di uno sguardo, di un sentimento”.
È significativo segnalare che a dicembre di quest’anno, il noto gallerista toscano Alessandro Paronchi, in una intervista pubblicata sul mensile “Antiquariato”, interrogato in proposito, in una rosa di nomi di artisti da indicare ai collezionisti come meritevoli della loro attenzione, cita proprio anche Erma Zago.
Dal 12 al 27 giugno viene allestita una Mostra presso la Galleria d’Arte “Fra Giocondo”, lo spazio espositivo dell’Amministrazione provinciale con sede in Piazza dei Signori, da poco ristrutturato con l’intento di favorire la diffusione e la conoscenza delle opere dei giovani artisti. A inaugurarlo una mostra di Erma Zago, pittore valente nonché insegnante nell’Accademia di Brera. La mostra è stata anche l’occasione per riproporre insieme il valore dell’insegnamento e della lunga amicizia tra Zago e Angelo Dall’Oca Bianca, amatissimo pittore e benefattore veronese, che alla Città ha lasciato molte sue opere, destinandole a sostegno dei cittadini più poveri e bisognosi.
Dall’8 al 30 novembre, promossa dalla Città di Bovolone, dalla Biblioteca Civica, dall’Assessorato alla Cultura e dalla Pro Loco, un’ampia mostra rende omaggio al figlio illustre, accompagnata da un testo critico di Lia De Pra Cavalleri:
“Erma Zago, un pittore tra Ottocento e Novecento”.
Nel mese di ottobre Riganti Antichità propone la mostra “Erma Zago” a cura di Franco Fabiano.
Dal 26 febbraio al 31 marzo e dal 10 aprile al 15 maggio, l’artista viene ricordato con due mostre, ordinate rispettivamente alla Galleria La Finestrella e alla Galleria “8cento”. Per l’occasione viene pubblicato un prezioso catalogo con gli interventi di Mario Galli:
“Erma Zago, una pittura d’impressione tra mosaico bizantino e macchia veneta”
e di Francesco Sottomano che, nella sua accurata ricostruzione del percorso artistico ed espositivo dell’artista, propone un saggio intitolato “Erma Zago. Il Pittore tra Verona e Milano. La Vita e l’Opera”, prezioso documento di riferimento per quanti siano interessati a conoscerne in profondità la storia e l’ingegno.